A Stella piace avere il controllo su tutto, il che è piuttosto ironico,
visto che da quando è bambina è costretta a entrare e uscire
dall'ospedale per colpa dei suoi polmoni totalmente
fuori controllo.
Lei però è determinata a tenere testa alla sua malattia, il che
significa stare rigorosamente alla larga da chiunque o qualunque cosa
possa passarle un'infezione e vanificare così la possibilità di un
trapianto di polmoni. Una sola regola tra lei e il mondo: mantenere la
"distanza di sicurezza". Nessuna eccezione.
L'unica cosa che Will
vorrebbe poter controllare è la possibilità di uscire una volta per
tutte dalla gabbia in cui è costretto praticamente da sempre. Non
potrebbe essere meno interessato a curarsi o a provare la più recente e
innovativa terapia sperimentale. L'importante, per lui, è che presto
compirà diciotto anni e a quel punto nessuno potrà più impedirgli di
voltare le spalle a quella vita vuota e non vissuta, un viaggio
estenuante da una città all'altra, da un ospedale all'altro, e di andare
finalmente a conoscerlo, il mondo.
Will è esattamente tutto ciò
da cui Stella dovrebbe stare alla larga. Se solo lui le si avvicinasse
troppo, infatti, lei potrebbe veder sfumare la possibilità di ricevere
dei polmoni nuovi. Anzi, potrebbero rischiare la vita entrambi. L'unica
soluzione per non correre rischi sarebbe rispettare
la regola e
stare lontani, troppo lontani, uno dall'altra. Però, più imparano a
conoscersi, più quella "distanza di sicurezza" inizia ad assomigliare a
"una punizione", che nessuno dei due si è meritato. Dopo tutto, che cosa
mai potrebbe accadere se, per una volta, fossero loro a rubare qualcosa
alla malattia, anche solo un po' dello spazio che questa ha sottratto
alle loro vite? Sarebbe davvero così pericoloso fare un passo l'uno
verso l'altra se questo significasse impedire ai loro cuori di
spezzarsi?
Se proprio devo morire, prima vorrei vivere.
Sapevo che questo libro mi sarebbe piaciuto e che mi avrebbe fatto piangere, d'altra parte lo story telling è il medesimo di
Colpa delle stelle, anche se in questo caso tutti viene ambientato all'interno di un ospedale e la malattia è diversa e comporta cosa ben più problematiche.
Non si sente parlare spesso della fibrosi cistica, una malattia genetica che si ha fin dalla nascita e che comporta grandi difficoltà respiratorie, tanto da avere un'aspettativa di vita di non oltre 40-50 anni. La nostra protagonista Stella ne è affetta, ma sembra che i suoi desideri si possano finalmente avverare con la promessa di un trapianto di polmoni, che possono concederle 5 anni di vita normale. Anche Will, l'altro protagonista, ha questa malattia, ma lui in un trapianto non può ormai più sperare: si è preso un batterio che aggrava decisamente la sua condizione e che lo rende non idoneo al trapianto. Non vede l'ora di compiere 18 anni, così da smettere di fare avanti e indietro dagli ospedali per provare cure sperimentali che possano salvarlo, e poter vivere ciò che gli resta come meglio può.
I due non potrebbero essere più diversi l'uno dell'altra: Stella è una maniaca del controllo, esegue tutto alla perfezione e niente le sfugge di mano; Will è uno spirito libero, si rifiuta di seguire le regole e non vuole essere controllato da niente e nessuno. Stella non sopporta questo suo carattere e decide di prendere in mano la situazione e di aiutarlo. Will non avrà nulla da obiettare, perché questo gli permette di passare più tempo con lei e conoscerla.
C'è solo un problema: i malati di fibrosi cistica non possono entrare in contatto fra loro, perché hanno un rischio maggiore di trasmettersi malattie. Devono stare a due metri di distanza, usare mascherine e possibilmente anche dei guanti.
Stella non può assolutamente permettersi una complicazione in questo momento, soprattutto considerando il batterio che ha Will in corpo. Ma l'attrazione fra i due è troppo forte.
Non riesco a non pensare come sarebbe starle vicino, poterla toccare
veramente, farla sentire meglio dopo che ho rovinato tutto. Sento
qualcosa che mi sale dal petto, alla punta delle dita e alla bocca
dello stomaco. Toccarla per sentire la pelle morbida del suo braccio, il
rilievo delle cicatrici che sono sicuro abbia sul corpo. Ma non ci
riuscirò mai. La distanza fra noi non svanirà mai né cambierà. E sarà
così per sempre.
Oltre ai due protagonisti, nel corso della storia conosciamo anche Poe, migliore amico di Stella e anche lui malato di fibrosi cistica. Secondo me si merita una menzione d'onore. La sua storia vi spezzerà il cuore e non potrete fare altro che innamorarvi di lui.
Per Stella organizzare il carrello dei medicinali è come avere dei preliminari.
Chiaramente, ho amato questo libro, perché è la tipica storia d'amore che attira la mia curiosità: una malattia che rende decisamente difficoltoso il rapporto tra i protagonisti e che alla fine non può fare altro che farti piangere.
Mi sono affezionata a tutti i personaggi, dal primo all'ultimo, ed è stato un grande dolore abbandonarli alla fine del libro.
L'autrice è stata molto brava nel parlare della malattia descrivendola come se avesse a che fare con persone che non ne sanno assolutamente niente, il che rende la storia ancora più interessante perché ti fornisce anche delle informazioni. Inoltre, non ha solo parlato di ragazzi che si trovano ad affrontare una malattia grave, ma di ragazzi che comunque sia hanno dei problemi come tutte le persone della loro età (genitori oppressivi, divorzio, perdita di una persona cara...). Non intendo dirvi tanto di più, perché secondo me merita di essere vissuto senza tanti preamboli.
Che
io muoia adesso o fra dieci anni, i miei saranno distrutti. E io non ho
fatto altro che rovinarmi la vita pensando solo a guadagnare qualche
respiro.
Per chi non lo sapesse, questo è uno dei pochi casi in cui il romanzo è stato tratto dal film, quindi sono proprio curiosa di vedere la "versione originale", che dovrebbe rendere benissimo sul grande schermo (pare inoltre che ci sia un cambiamento nel finale).
Voto:
