giovedì 20 settembre 2018

Recensione: Matrimonio di convenienza

Buon pomeriggio lettori!
Oggi torno dopo tanto tempo con una recensione. Il libro di cui vi parlerò è Matrimonio di convenienza di Felicia Kingsley.


Trama: Jemma fa la truccatrice teatrale, vive in un seminterrato a Londra e colleziona insuccessi in amore. Un giorno però riceve una telefonata dal suo avvocato che potrebbe cambiarle la vita: la nonna Catriona, la stessa che ha diseredato sua madre per aver sposato un uomo qualunque e senza titolo nobiliare, ha lasciato a lei un'enorme ricchezza. Ma a una condizione: che sposi un uomo di nobili natali. Il caso vuole che l'avvocato di Jemma segua un cliente che non naviga proprio in acque tranquille: Ashford, il dodicesimo duca di Burlingham, è infatti al verde e rischia di perdere, insieme ai beni di famiglia, anche il titolo. Ashford è un duca, Jemma ha molti soldi. Ashford ha bisogno di liquidi, Jemma di un blasone... Ma cosa può avere in comune la figlia di una simpatica coppia hippy, che ama girare per casa nuda, con un compassato lord inglese? Apparentemente nulla... Il loro non sarà altro che un matrimonio di convenienza, un'unione di facciata per permettere a entrambi di ottenere ciò che vogliono. Ma Jemma non immagina cosa l'aspetta, una volta arrivata nella lussuosa residenza dei Burlingham: galateo, formalità, inviti, ricevimenti e un'odiosa suocera aristocratica. E a quel punto sarà guerra aperta...

Io sposata a quello? Io voglio passione nella mia vita, non calcolo e strategia.
Voglio il calore di un abbraccio, la scossa di un bacio, il fremito di uno sguardo rubato!  Con quell’Ashford siamo proprio fuori strada. Tutto intero, rigido nella sua camicia immacolata, la cravatta bella stretta al collo, seduto composto come vuole il bon-ton. No, grazie.
Sono capitata in questo libro perché la sua autrice veniva spacciata come una sorta di Sophie Kinsella, e poiché avevo bisogno di un libro del suo genere per uscire dal blocco del lettore in cui ero caduta con Passenger, ho deciso di buttarmi. Anche perché, ultimamente sto leggendo molti libri con una trama simile a questa, quindi mi piace fare confronti.
Jemma è una donna appariscente, che vuole avere sempre l'ultima parola, insolente e cresciuta in una famiglia di hippie, se così possiamo definire i suoi genitori.
Ashford invece è un duca, quindi in quanto nobile è tenuto a rispettare un certo comportamento.
Nonostante l'autrice ci provi in tutti i modi a mettere questi due insieme, per me questi due sono talmente diversi che non li ho mai visti bene insieme. Mancano di sensualità tranne che alla fine in due o tre scene buttate lì, ma per me non è abbastanza.
Paragonare l'autrice a Sophie Kinsella mi sembra esagerato, questo libro non fa ridere e non scorre come la penna della Kinsella, tanto che per le prime 150-200 pagine è tutto molto fermo e noioso. Secondo me, manca un po' di senso generale a questa storia.
Probabilmente sono l'unica ad avere delle opinioni non buone su questo libro, ma se devo essere sincera non mi ha trasmesso proprio nulla.

È tutto vero allora. A una parte di me piace Ashford.
Ashford l’arrogante.
Ashford l’orgoglioso.
Ashford il viziato.
Ashford l’altezzoso.
Ashford che stasera era bello come un dio.
Non riesco ancora ad accettarlo. Ma non posso evitarlo.
Ho apprezzato la scelta stilistica dell'autrice di usare i punti di vista di entrambi i protagonisti e mi è piaciuto anche il fatto che abbia optato per tanti capitoli, ma brevi. 
Mi sono rivista molto nel rapporto che ha Jemma con la suocera, per la quale non è mai abbastanza all'altezza del figlio e cerca sempre di metterla in difficoltà. Credo che a molte donne di oggi capiti questo genere di cose. 
Come personaggi, mi sono piaciuti più Harring, il migliore amico di Ashford, e Lady Loxley, migliore amica di Jemma, che i due protagonisti, ma pazienza. 
Ho trovato molto brutte le pagine finali (non il finale del libro, diciamo le pagine prima della fine) perché sono solo un espediente narrativo buttato lì perché sì, ci doveva essere un qualcosa del genere giusto per rendere un po' tragica la relazione tra i due. 
In generale, questo libro non mi ha tenuta incollata alle pagine come avrebbe dovuto fare un romanzo del genere. 
Non mi viene in mente nient'altro da dire, ma se l'autrice scrivesse un romanzo su Lady Loxley e Harring verrebbe decisamente fuori meglio rispetto a questo e lo leggerei nonostante lo stile dell'autrice non mi abbia fatta impazzire. 
Prendete questo libro per quello che è. Se vi va di leggerlo fatelo, ma io di certo non è il primo libro di questo genere che vi consiglierei. 
«Che cosa stai facendo? Potresti avere ogni donna che vuoi…».
«Ce l’ho proprio davanti».
  Voto:
Forse è più un 3-

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