Trama: Protagonista è il vecchio e tirchio finanziere Ebenezer Scrooge, che nella notte di Natale viene visitato da tre spettri. Lo indurranno a un cambiamento radicale, a una conversione che farà di lui uno dei più grandi personaggi letterari di tutti i tempi.
Charles Dickens mi ha accompagnata per tutto novembre con la lettura di David Copperfield. Non è un segreto quanto poco mi sia piaciuto questo libro, quindi perché insistere e leggere subito un altro suo libro? Bé, essenzialmente perché Canto di Natale ha poco meno di 100 pagine, inoltre era da tanto che desideravo leggerlo, quindi quale periodo migliore di questo per farlo? Il caso ha poi voluto che, pochi giorni dopo averlo letto, lo abbia studiato a letteratura inglese e in settimana abbia il compito. Una grande coincidenza direi.Le azioni umane adombrano sempre un certo fine, che può diventare inevitabile, se in quelle ci si ostina. Ma se vengono a mutare, muterà anche il fine
Da un punto di vista della trama, carino, originale e con tematiche che possono benissimo essere riportate al presente. Scorre però poco e usa un linguaggio non del tutto chiaro, ricco di descrizioni che a me personalmente non piacciono (ma so che molti le apprezzano). Tutto questo mi ha portato di primo impatto a non capire bene il senso della storia, che mi è stata chiara solo dopo aver riletto un mega riassuntone e averla studiata di preciso. Ci sta che sia dovuto al fatto di avere un'edizione difficile.
Credo comunque che in quale maniera valga la pena leggerlo, perché è una sorta di Grinch moderno con dei principi di base fondamentali.
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